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  • Immagine del redattoreCPAG Web

Da Sant’Antonio di Porcia, a Lisbona

Più di un milione di giovani provenienti da 200 paesi del mondo che si incontrano per condividere storie, energie, colori e tanti sorrisi.

Pensare che a breve farò parte anch'io di loro mi lascia senza parole.

Fin dal primo istante in cui sono venuta a conoscenza della “Giornata Mondiale dei Giovani” ho pensato si trattasse di qualcosa di grandissimo; e quando ho realizzato che avrei potuto avere veramente la possibilità di partire per Lisbona, ho provato dentro di me un sentimento intenso che mi ripeteva “Abbi il coraggio e vai!”.

È stato proprio questo a darmi la forza in questi mesi di perseguire e di rendere possibile il mio desiderio; posso dire di essere riuscita a coprire tutto il costo della mia prima “GMG” grazie all’aiuto della mia parrocchia nella quale io e i miei compagni abbiamo svolto le attività di autofinanziamento.

Credo che questo aspetto dia un valore aggiunto all’esperienza, poiché ha fatto sì che io mi mettessi in gioco e collaborassi con i miei compagni col fine di riuscire a vivere questa importante esperienza assieme.

È incredibile che come me, ci sia un altro milione di giovani in giro per il mondo che si è dato ugualmente da fare per raggiungerci a Lisbona!

Non vedo l’ora di essere in mezzo alle persone, ascoltare i loro racconti, cantare, ballare e pregare assieme. Infatti, la “GMG” non sarà solamente una grande festa che aprirà le sue porte a chiunque desidererà partecipare, ma sarà anche un’occasione per condividere i valori del cristianesimo grazie ai momenti che avremo per poterci dedicare alla riflessione, alla preghiera e all’analisi di noi stessi.

Questo evento è unico proprio per questo motivo: avere l'opportunità di conciliare il divertimento agli insegnamenti fondamentali del cristianesimo quali la libertà, l’umanità e l’amore.

Nel mio piccolo ho sempre cercato di impegnarmi ed essere creativa per diffondere questi valori nel nostro grest parrocchiale, accompagnando per mano i bambini per un breve periodo della loro avventura. Essere animatrice mi ha insegnato quanto basti davvero poco per lasciare il segno nella storia di una persona, ed è questo l'obiettivo che spero di raggiungere anche nei miei 5 giorni a Lisbona: vivere il mio cammino essendo accompagnata e accompagnando per mano piú di un milione di ragazzi, in un momento in cui la distanza non esiste più. Avremo l’occasione di abbattere le barriere socio-culturali che premono l’uomo di oggi e hanno premuto l’uomo di ieri, sperando in un futuro diverso, migliore.

Sono contenta e fiera di diventare testimone concreta di questa esperienza incredibile, poiché ritengo possa arrivare nel cuore della sedicenne che sono il vero senso di appartenenza al mondo in cui vivo e che ogni tanto, a causa della frenesia della vita, sembra scomparire.

Spero di poter condividere e scambiare questi miei pensieri con chi, assieme a me, sta guardando avanti con speranza e si sente giovane nel cuore.


Laura Baldassi




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