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Il futuro sarà nero: A casa loro per incontrare e conoscere

Dal titolo, potrebbe sembrare un articolo sulle previsioni incerte e fosche della nostra economia. Invece vuole essere la mia testimonianza di un viaggio estivo in terra africana.

Sono tornato nel profondo continente nero a distanza di 18 anni dal mio primo viaggio e, partendo, ho cercato di lasciare a casa il ‘Matteo’ occidentale e i suoi ricordi dell’Africa, per fare di questa esperienza, un’occasione UNICA di incontro e di scoperta.

Ho voluto mettere in pratica il motivetto tanto di moda anche tra la nostra gente; sono voluto andare A CASA LORO, con l’unico intento di INCONTRARE e CONOSCERE…e sono rimasto sbalordito!

Non ho incontrato persone povere, quanto piuttosto un popolo IMPOVERITO, che sperimenta l’ingiustizia di dover affrontare le sfide quotidiane con meno risorse e opportunità che per me sono sempre più scontate. Ho riflettuto – con amarezza e un po’ di vergona – che tanti privilegi miei corrispondono a privazioni per loro.

C’è un’idea romantica del popolo africano: sono poveri, ma felici. E quindi, quasi automaticamente, ci verrebbe da augurare loro, in modo cinico, di continuare ad essere poveri per poter continuare ad essere felici.

Invece, io ho incrociato volti, ascoltato storie, visto luoghi, abbracciato persone che mi hanno parlato di DIGNITA’, RICCHEZZA INTERIORE, GENUINITA’, SEMPLICITA’, ho incontrato cuori aperti e occhi limpidi. Ho percepito nettamente il profumo del VILLAGGIO, ho toccato con mano le logiche umane della COMUNITA’, ho visto con i miei occhi che la CONDIVISIONE moltiplica, non impoverisce.

Sono infine rimasto colpito dalla gioventù della Tanzania: ragazzi e giovani fieri e orgogliosi delle proprie tradizioni (se penso agli amici Masai), eppure così proiettati nella modernità e desiderosi di costruire FUTURO per sé e per la loro terra. Ho toccato con mano quanto bene abbia fatto e continui a fare la Chiesa, vicina agli ultimi e ai dimenticati. Mi sono intimamente commosso nell’ascoltare il Vangelo di Cristo che parla ai poveri, nella terra dei poveri dove le prospettive si rovesciano e gli insegnamenti del Maestro li tocchi con mano.

Conservo nel cuore i panorami mozzafiato di una natura ancora incontaminata che sa parlare del Creatore; Frank il ragazzino con gli occhi che sorridono e la sua storia di sconforto e di tenacia; Mathayo, Adam e gli amici Masai che forse – chissà – non incontrerò mai più, ma che considero già amici; le suore e i sacerdoti che incarnano ogni giorno il comandamento dell’amore e che ‘odorano dell’odore delle loro pecore’. Sono grato di aver vissuto questa esperienza con altri amici e compagni di strada, gratitudine per le testimonianze ricevute e le fatiche condivise.

A chi porta nel cuore il desiderio di un viaggio in Africa dico: prepara il cuore prima della valigia e vai per INCONTRARE e CONOSCERE, prima che per aiutare. Tornerai a casa ricco di quanto ti avranno insegnato e magari sognerai come me un futuro un po’ più NERO.


Matteo Maronese

giovane missionario in Tanzania con il Viaggio Missionario

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