festa diocessana degli adolescenti e dei giovani
inizio anno pastorale
GRESTA2019
Quest’anno avremo l’occasione unica di unire assieme la tradizionale festa che chiude il periodo delle attività estive con la solenne apertura dell’anno pastorale, che avrà un focus dedicato interamente ai giovani.
Lo stile giovanile, fatto di divertimento spensierato e voglia genuina di stare assieme, è assicurato, ma non mancheranno momenti di riflessione e confronto anche per fasce generazionali molto distanti tra loro ma legate da un fine comune: camminare insieme per costruire Chiesa!
Il titolo scelto per la festa di quest’anno e che ispirerà tutto il prossimo anno pastorale è tratto dall’episodio dei discepoli di Emmaus (Lc 24), sulla scia della bella e intensa esperienza del Sinodo dedicato ai giovani:
ON THE ROAD
e CAMMINAVA CON LORO
L’intero pomeriggio sarà scandito da 3 momenti strettamente collegati al passo del Vangelo:
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gli adolescenti – attraverso la formula del gioco a squadre – si interrogheranno sull’importanza di mettersi in strada, portandosi sulle spalle anche le fatiche, le disillusioni, le speranze tradite di chi ha fatto esperienze stupende, ma che non intravvede futuro o una motivazione forte per ripartire.
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i giovani – dai 19 anni ai 35 anni – avranno la possibilità per la prima volta di cimentarsi in una ‘sfida di cervelli’, mettendo in opera le migliori intuizioni, le idee più geniali, la creatività più sfrenata attorno al tema dell’ORATORIO.
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gli adulti si interrogheranno sull’importanza dell’accompagnamento e avranno la possibilità di partecipare attivamente ad attività laboratoriali organizzate per loro, mettendosi in discussione come ‘adulti testimoni della fede’.
Sabato scorso abbiamo aperto l’Anno Pastorale della Diocesi all’interno della Festa Diocesana degli Adolescenti e dei Giovani. È stato un momento di grande festa e di condivisione per più di 600 persone che nel pomeriggio si sono sfidate nei giochi (gli adolescenti), in un hackaton con tema l’oratorio (i giovani) e messi in gioco in diversi laboratori (gli adulti). Il risultato è stato un grande momento di Chiesa dai più grandi ai più piccoli culminato con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Giuseppe e la veglia per l’Inizio dell’Anno Pastorale con l’icona dei Discepoli di Emmaus da farci da sfondo. Nei vari messaggi ricevuti in questi giorni mi piace riportare uno di Emanuele - un giovane che ha vissuto “da dentro” la festa facendo parte del gruppo di animazione che si era preparato con i workshop proposti dal Centro Pastorale Adolescenti e Giovani la settimana prima - che aiuta a capire meglio cosa si è “mosso” nelle nostre emozioni. Dice Emanuele: “Non ci ardeva forse il cuore...”, partirei da questa frase, che penso sia molto complicata da spiegare a parole ma che fisicamente e spiritualmente ognuno di noi sente viva nel proprio cuore. Io l’ho provato a questa festa degli Adolescenti/Giovani o anche semplicemente chiamata Gresta. La possibilità di stare a contatto con giovani che non siano necessariamente della tua parrocchia è una delle cose che più mi piace. Hai la possibilità di donare e ricevere dieci volte tanto da loro. A volte può sembrare che i giovani non riescano a comprendere alcuni momenti o che siano superficiali e che hanno bisogno solo di feste per ritrovarsi insieme. Però continua così Emanuele: “Mi sento di dire che non sto camminando in avanti da solo, ma insieme a Lui e insieme a tutti quelli che erano presenti. Il presente è da vivere e non lasciarlo scivolare via: solo così Dio potrà farci fare svolte inaspettate.” Ecco l’energia e l’entusiasmo che si è vissuto in questo evento che è di preludio a tutto un Anno Pastorale che avrà al centro della riflessione diocesana e parrocchiale il tema dei giovani. È vero e non possiamo nascondere che se li guardiamo sono pochi e a volte non spirano fiducia al mondo degli adulti, ma sono pieni di una speranza che va oltre, come dice ancora Emanuele: Riprendendo ciò che diceva Papà Francesco a noi giovani alla scorsa Giornata Mondiale della Gioventù a Panama quando alla veglia disse che siamo “l’oggi di Dio” cioè il presente, posso dire che se si trovano ragazzi che siano capaci di emozionarsi, di sorridere, di gioire, per tutto quello che è stata la giornata di sabato 28, devo dire che siamo veramente in una “botte di ferro”. Allora forse è giunta davvero l’ora di lasciarci contagiare dal loro entusiasmo: e se fossero gli adulti quei due discepoli dal volto triste?
Don Davide con Emanuele Francescut