FAMIGLIA
aLCUNE PREMESSE
Adolessenti
Noi abbiamo messo insieme un sussidio per accompagnare gruppi di adolessenti.
Noi = Pastorale Adolescenti e Giovani della diocesi di Concordia-Pordenone. Gli adolescenti sono il cuore delle nostre proposte educative parrocchiali e ci teniamo
molto al loro percorso. Per questo abbiamo pensato di darti alcune idee per guidare un gruppo parrocchiale tra i 14 e i 19 anni.
volete dirmi che non sono capace di guidare un gruppo adolescenti? Se vuoi lo usi e sennò lo butti ;) Il sussidio che hai fra le mani non è per adolescenti. Si tratta di uno strumento per “educatori”. Cioè coloro che si occupano della guida di gruppi ado. È solo un palinsesto, gli incontri dovranno essere poi aggiustati su misura del gruppo.
vabbè… e come lo uso? Funziona per moduli tematici divisi in tre livelli. In questo momento hai fra le mani una tematica di primo livello, colore “giallo”: la #famiglia! È
un tema semplice e da gestire e adatti ad ado più giovani (14-15 anni); potrebbe esserti utile per svolgere poi altre tematiche, per esempio #solitudine#gruppo o #affettività.
ho l’impressione che mi stiate incastrando! Ahahah no! La nostra è solo una proposta…
Ogni tema infatti contiene diversi materiali, per esempio nella tematica della #famiglia troverai una proposta di un film, un paio di video, un libro, un quadro con degli
spunti, una poesia e una canzone, uno schema di preghiera con un piccolo gesto da fare insieme e una corposa attività. La scelta di usare o prendere spunto da questi hints sta a te! In fin dei conti si tratta del tuo gruppo e tu lo conosci meglio di noi.
ok. detto così sembra quasi utile… Vero? Tra l’altro, vista l’abbondanza di materiali, per esaurire il tema della #famiglianon ti basterà un incontro soltanto.
e tipo… se lo uso che mi date in cambio? Iniziamo a seguirti su IG e così potrai scriverci nel caso tu abbia bisogno di aiuto.
mi avete convinto! Serio? Allora ti auguriamo buon lavoro! E come diceva Madre Teresa: “L'aiutare a riflettere sulla vita rientra nella missione della Chiesa, che gode nel vedere gli adolescenti sbocciare come fiori al sole, primizia del frutto abbondante che verrà”.
LAVAGNA
alcuni appunti sulla #FAMIGLIA
La famiglia dell’adolescente è messa di fronte ad un compito importantissimo e per niente semplice: far coesistere la propria etica di unione familiare con i nuovi
valori e delle nuove idee introdotte dai figli adolescenti.
Questi valori vengono assimilati dai ragazzi in quanto, in cerca di una maggior autonomia e libertà, per la prima volta iniziano a prendere conoscenza del mondo che li circonda che, all’esterno del proprio nucleo familiare, appare roseo e affascinante. È proprio in questo momento che insorgono conflitti e divergenze con la famiglia.
I genitori possono assumere due approcci differenti di fronte a questi contrasti:
“famiglia etica e formativa”
caratterizzata dalla
trasmissione di valori, norme
e atteggiamenti
ai figli senza che essi possano mettere in discussione i principi e gli stili di vita acquisiti in precedenza; oppure
“famiglia affettiva” basata
sugli affetti più che sulle
regole e le sanzioni,
trasformandosi così in un
“genitore-amico”.
Mauro
Ingegnere
BUSSOLA
per orientare il cuore
Consigliamo di svolgere questo momento in chiesa, vicino all’ della Beata Vergine Maria.
DIVANO
per ascoltare una testimonianza
Mi chiamo Maria, l’esperienza della mia famiglia nel campo
dell’accoglienza è nata intorno agli anni ‘90, quando con mio marito abbiamo sentito il desiderio di un altro figlio. Le nostre due figlie naturali avevano allora 8 e 6 anni e noi, soprattutto in ascolto delle situazioni di disagio e bisogno che giungevano dal mondo
dell’infanzia, ci siamo chiesti se la nostra famiglia potesse aprirsi
all’accoglienza di un figlio che, in qualche parte del mondo, il
Signore aveva già preparato per noi, per colmare il nostro
desiderio di dono. Nel 90 non esisteva ancora una sensibilizzazione nel campo dell’affidamento familiare di un
minore, per cui la nostra attenzione si è rivolta, in un primo momento, ad un’accoglienza che passasse attraverso l’adozione. Ma, nel corso di un paio d’anni, formandoci, riflettendo,
meditando, chiedendo anche nella preghiera di coppia quale fosse la richiesta alla quale dovessimo rispondere, il percorso adozione si è convertito in affidamento familiare, per cui a febbraio del 1993 è arrivata da noi una bambina cinese di due mesi e mezzo.
Per noi è stata decisiva la “spinta” del parroco di allora che, durante uno dei nostri periodici confronti, in cui esplicitavamo le nostre perplessità e i dubbi legittimi, ci ha detto di “buttarci” nell’esperienza, confidando sempre nel Signore che sorregge e guida.
Alle spalle avevamo anche un gruppo famiglie parrocchiale con il quale abbiamo condiviso la crescita della nostra piccola bimba cinese, il
momento del suo Battesimo e tanti altri momenti di famiglia in cui la presenza della bambina scaldava e inteneriva il cuore di tutti noi
presenti.
L’affido è sicuramente un’avventura di vita molto intensa, in cui è tutta la famiglia, compresi i figli naturali, che fa l’esperienza dell’accoglienza, accoglienza non solo del bambino, ma
anche della sua famiglia d’origine.
Si vive nella famiglia la presenza di un figlio non totalmente nostro, da amare, accudire, far crescere e donare alla famiglia d’origine, nel
momento in cui le condizioni lo consentano. Abbiamo incarnato la figura del “cireneo”, affiancando una coppia in difficoltà e aiutandola a
sostenere la fatica per un tratto del cammino. Infatti, dopo circa 4 anni, abbiamo lentamente accompagnato questa figlia verso la
sua famiglia naturale.
La gratitudine nei suoi confronti è grande. Grazie a lei ed ai suoi genitori abbiamo potuto conoscere un’altra cultura, ma, soprattutto, l’esperienza ci ha fatto percepire un altro modo di intendere le relazioni all’interno della famiglia: i figli, anche quelli naturali, non sono totalmente nostri. Huang è rientrata nella sua famiglia d’origine a 8 anni circa e niente è andato perduto dell’affetto forte che abbiamo vissuto. Ormai ha 24 anni, il suo legame con me e le sorelle è rimasto intatto.
Si è laureata, è diventata cittadina italiana, con lei continuiamo a vivere le vicende lieti e tristi di entrambe le famiglie. Nell’evento triste della morte di mio marito, avvenuta un anno e 4 mesi fa, ha sofferto da figlia il lutto per il suo papà affidatario. La vita con Carlo, mio marito, è stata fortemente contrassegnata dall’esperienza dell’accoglienza.
Nel febbraio del ‘98 è arrivata da noi un’altra bimba di due mesi e mezzo, la nostra casa non particolarmente spaziosa ospitava 6 persone ma abbiamo potuto sperimentare che mattoni e pareti potevano avere la stessa elasticità della nostra casa interiore ed allargarsi a fisarmonica per fare spazio concreto ed affettivo ad una nuova figlia, che adesso ha 19 anni e vive sempre con me. La situazione della sua famiglia biologica non è recuperabile, purtroppo, per cui l’affido è “sine die”, non prevede un termine.
Dare vita, affetto, una famiglia, una possibilità di riscatto in esistenze in cui catene di povertà vanno spezzate è sempre stato, tacitamente, l’obiettivo della mia famiglia,
all’interno della quale le mie figlie naturali hanno potuto recepire la proposta educativa di un progetto di famiglia che diventa dono per chi
può averne bisogno e hanno vissuto legami di affetto che hanno lo stesso valore e lo stesso peso dei legami naturali.
Quando ripenso al percorso di questi 24 anni di affido familiare mi risuona dentro un versetto della Lettera agli Ebrei “Alcuni, senza saperlo, hanno accolto angeli”. Non so se le figlie che, entrambe, un giorno di febbraio di parecchi anni fa, hanno bussato alla porta di casa siano “angeli”, sicuramente con loro abbiamo vissuto un’esperienza di apertura del cuore e umanità per noi altrimenti impossibile.
Cerca anche qui:
http://www.pastoralefamiliaregenova.org/archivio-2/condivisioni-diincontri/345-testimonianze-veglia-per-la-vita
taccuino
poetico e letterario
La famiglia M. Lodi
Basta un papà e una mamma
un figlio o una figlia
per fare una famiglia.
Solo chi è solo, poverino
cerca una famiglia
in casa del vicino.
Le famiglie formano un paese
e qualche volta persino una città
dove la gente è tanta
ma ci sta tutta quanta.
Al caldo o al gelo
nella capanna o dentro la grotta,
nei paesi e nelle città
vive la grande umanità.
Chi è giallo, chi è bianco, chi è nero!
Ma se c’è la pace,
una sola famiglia è il mondo intero!
Lettera di un figlio a tutti i genitori del mondo Anonimo
Non datemi tutto quello che vi chiedo.
A volte chiedo solo per riscontrare quanto posso prendere.
Non sgridatemi: vi rispetto meno quando lo fate
ed insegnate a gridare anche a me.
Non vorrei imparare a farlo.
Mantenete le promesse, belle o brutte.
Se promettete un premio, datemelo,
e comportatevi così anche con le punizioni.
Non mi paragonate mai a nessuno, specialmente a mio fratello o sorella;
se mi fate apparire migliore o peggiore di altri sarò io a soffrire.
Non cambiate parere così spesso su ciò che devo fare; siate determinati a
mantenere la vostra decisione.
Permettetemi di crescere fidandovi delle mie capacità.
Se voi fate tutto al posto mio io non potrò imparare mai.
Non dite bugie in mia presenza e non mi piace che voi mi chiediate di
dirle al vostro posto, neanche per darvi una mano.
Questo mi fa sentire male e perdere la fiducia in tutto ciò che mi dite.
Quando sbagliate ammettetelo.
Questo aumenterà la mia stima per voi,
mi insegnerete così ad ammettere i miei sbagli.
Trattatemi con la stessa affabilità e spontaneità che avete verso i vostri
amici; essere parenti non vuol dire essere amici.
Non mi chiedete di fare una cosa che invece voi non fate, anche se non lo
dite; non farò mai ciò che voi dite, ma non fate.
Quando voglio condividere una mia preoccupazione con voi, non ditemi:
”Non abbiamo tempo per stupidaggini” oppure: “Cose da ragazzi”;
Cercate di capirmi e di aiutarmi.
Vogliatemi bene e ditemelo.
A me piace sentirmelo dire,
anche se voi credete che non sia necessario dirmelo.
Abbracciatemi, ho bisogno di sentire il vostro amore, la vostra compagnia
e la vostra amicizia in ogni momento.
PENTAGRAMMA
con musica e parole
Per prima cosa guardate il video della canzone, lasciandovi immergere nelle immagini dalle parole. Poi, con il testo sotto gli occhi, ciascuno può cercare una frase bella da condividere. A questo punto si può riascoltare la canzone.
PadreMadre Cesare Cremonini
Padre, occhi gialli e stanchi
Nelle sopracciglia il suo dolore da raccontarmi
Madre, gonna lunga ai fianchi
Nelle sue guance gli anni e i pranzi coi parenti
Non mi senti? O non mi ascolti
Mentre piango ad occhi chiusi sotto al letto
Padre, e se mi manchi
È perché ho dato più importanza ai miei lamenti
Madre, perché piangi?
Ma non mi hai detto tu, che una lacrima è un segreto?
Ed io ci credo, ma non ti vedo
Mentre grido e canto le mie prime note
Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è
Eccola qua, è come se foste con me
Padre, mille anni
E quante bombe sono esplose nei tuoi ricordi
Madre, tra i gioielli
Sono ancora il più prezioso tra i diamanti?
Ma non mi ascolti, non mi senti
Mentre parto sulla nave dei potenti
Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è
Eccola qua, è come se foste con me
Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è
Eccola qua, è come se foste con me
Padre, occhi gialli e stanchi
Cerca ancora coi tuoi proverbi a illuminarmi
Madre, butta i panni
E prova ancora, se ne hai voglia a coccolarmi
Perché mi manchi
E se son stato così lontano è stato solo per salvarmi
Così lontano è stato solo per salvarmi
Così lontano è stato solo per salvarmi
Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è
Eccola qua, è come se foste con me
È come se foste con me
È come se foste con me
Ed io ci credo, ma non ti vedo
Mentre grido e canto le mie prime note
Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è
Eccola qua, è come se foste con me
Padre, mille anni
E quante bombe sono esplose nei tuoi ricordi
Madre, tra i gioielli
Sono ancora il più prezioso tra i diamanti?
Ma non mi ascolti, non mi senti
Mentre parto sulla nave dei potenti
Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è
Eccola qua, è come se foste con me
Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è
Eccola qua, è come se foste con me
Padre, occhi gialli e stanchi
Cerca ancora coi tuoi proverbi a illuminarmi
Madre, butta i panni
E prova ancora, se ne hai voglia a coccolarmi
Perché mi manchi
E se son stato così lontano è stato solo per salvarmi
Così lontano è stato solo per salvarmi
Così lontano è stato solo per salvarmi
Ma se, una canzone che stia al posto mio non c'è
Eccola qua, è come se foste con me
È come se foste con me
È come se foste con me
Torna a casa Måneskin
Cammino per la mia città ed il vento soffia forte
Mi son lasciato tutto indietro e il sole all'orizzonte
Vedo le case, da lontano, hanno chiuso le porte
Ma per fortuna ho la sua mano e le sue guance rosse
Lei mi ha raccolto da per terra coperto di spine
Coi morsi di mille serpenti fermo per le spire
Non ha ascoltato quei bastardi e il loro maledire
Con uno sguardo mi ha convinto a prendere e partire
Che questo è un viaggio che nessuno prima d'ora ha fatto
Alice, le sue meraviglie e il Cappellaio Matto
Cammineremo per 'sta strada e non sarò mai stanco
Fino a che il tempo porterà sui tuoi capelli il bianco
Che mi è rimasto un foglio in mano e mezza sigaretta
Restiamo un po' di tempo ancora, tanto non c'è fretta
Che c'ho una frase scritta in testa ma non l'ho mai detta
Perché la vita, senza te, non può essere perfetta
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che ho paura di sparire
E il cielo piano piano qua diventa trasparente
Il sole illumina le debolezze della gente
Una lacrima salata bagna la mia guancia mentre
Lei con la mano mi accarezza in viso dolcemente
Col sangue sulle mani scalerò tutte le vette
Voglio arrivare dove l'occhio umano si interrompe
Per imparare a perdonare tutte le mie colpe
Perché anche gli angeli, a volte, han paura della morte
Che mi è rimasto un foglio in mano e mezza sigaretta
Corriamo via da chi c'ha troppa sete di vendetta
Da questa Terra ferma perché ormai la sento stretta
Ieri ero quiete perché oggi sarò la tempesta
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più
Prima di te ero solo un pazzo, ora lascia che ti racconti
Avevo una giacca sgualcita e portavo tagli sui polsi
Oggi mi sento benedetto e non trovo niente da aggiungere
Questa città si affaccerà quando ci vedrà giungere
Ero in bilico tra l'essere vittima, essere giudice
Era un brivido che porta la luce dentro le tenebre
E ti libera da queste catene splendenti, lucide
Ed il dubbio o no, se fossero morti oppure rinascite
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più sparire
Ah, ah, ah, ah
Ah, ah, ah, rai, rai, rai, ra-ah
Quindi Marlena torna a casa che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa che ho paura di sparire
ROAD TRIP
per programmare gli incontri
Parlare di #famiglia a degli adolescenti non è semplice. Soprattutto perché si rischia di buttare sale su ferite aperte. Ti suggeriamo di partire con un lancio soft, per poi proseguire con più intensità negli incontri. Di sicuro un richiamo iniziale al “nido familiare” potrebbe essere utile, magari sfruttando la canzone dei Måneskin. In pratica, potresti fare circa così:
Primo incontro di 40’: canzone Måneskin #pentagramma (pag 15); dialogo libero sul tema #famiglia (anche di sfogo: sono adolescenti!); testimonianza #divano (6). Canzone e testimonianza si muovono sul contrasto mancanza/nostalgia e accoglienza.
Secondo incontro di 40’: inizio con il murales di Charles Levalet #tavolozza (17); corpo della discussione a partire dalla poesia di Lodi #taccuino (12); per finire con Cremonini #pentagramma (14). Qui siamo più sul rapporto genitori-figli.
Terzo incontro di 30’: video lancio #tablet (9); momento di preghiera in chiesa #bussola (4). Incontro più spirituale.
Quarto incontro di 40’: inizio con Lettera di un figlio a tutti i genitori del mondo #taccuino (13); una testimonianza “vocazionale” da parte di una coppia della Parrocchia (utile elaborare alcune domande del tipo: Tornereste indietro per rifare la stessa scelta di sposarvi? Quali sono le difficoltà che incontrate di più come coppia? E come genitori? Da genitori, che consigli ci dareste?)